Le 5 Terre: un percorso poetico tra mare e monti
Siamo in quella fetta di Liguria che da Genova porta a La Spezia
Paesini colorati affacciati sul mare, difesi dai monti e baciati dal sole. E’ la terra cantata da Eugenio Montale, è il mare che ha ispirato i Romantici Inglesi. Per la loro bellezza, nel 1997 l’Unesco le ha dichiarate Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Cinque borghi che paiono dipinti
Diciotto chilometri di costa e cinque borghi marinari: Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Rio Maggiore. La caratteristica delle Cinque Terre è l’incontro tra mare e monti: il blu marino tocca le rocce a strapiombo e, abbarbicati nelle anse, spuntano le cinque gemme preziose della Liguria di Levante. Caratteristica di tutti i paesini, sono le case “a torre”, coloratissime. Le abitazioni, infatti, si sviluppano in verticale, attaccate le une alle altre; ognuna ha la facciata dipinta da un colore proprio. L’effetto finale è quello di un bellissimo quadro che si integra in un paesaggio sempre baciato dal sole, con i monti come fondale.

Al turista, offrono spiagge inserite in una riserva marina protetta, un mare che quasi ogni anno vince la Bandiera Blu, monumenti, chiese e percorsi escursionistici di diversa difficoltà inseriti nel Parco Nazionale delle Cinque Terre.
Monterosso, scendendo da Genova, è il primo paese che si incontra. Il più grande per dimensione e popolazione, è composto da due zone: il Borgo Vecchio e Fegina (la zona più turistica). Questo è anche il paese in cui soggiornò per lungo tempo Eugenio Montale, il poeta che vinse il Nobel per la letteratura nel 1975; a lui è stato intitolato il “Parco Letterario Eugenio Montale”. Volendo aggiungere un tocco d’arte alla visita, si può salire fino al monastero di San Francesco, al cui interno sono conservate opere di Van Dick e di Guido Reni.

Proseguendo, si incappa in Vernazza, forse definibile come la perla tra le perle. Una suggestione continua di colori e luci: il sogno di ogni fotografo professionista o amatoriale. Il paesino si snoda tutto attorno alla via centrale, in salita, da cui partono vicoletti fatti a scalinate, chiamate dagli abitanti “arpaie”. Molto rinomati i ristoranti del borgo, dove si possono gustare le tipiche linguine al batti batti (una particolare cicala di mare che vive solo all’interno della riserva marina) e il rarissimo vino bianco Cinque Terre doc.

La “terra” centrale è l’unica che non è bagnata dal mare: Corniglia vigila dall’alto, su un piccolo promontorio roccioso. Qui l’architettura è diversa: i colori diminuiscono e le case si sviluppano in orizzontale. Le scalinate prendono il posto delle vie, per assecondare il terreno scosceso. E una tenerissima piazzetta si apre davanti agli occhi del turista: è largo Taragio, il centro del piccolo abitato.
Ed eccola lì, Manarola, abbarbicata all’interno di un’ansa: una donna stupenda, ma timida, che abbassa gli occhi apparendo quasi insicura del suo fascino. Qua le case si fondono con la roccia e affacciano a strapiombo sul mare. Diventa davvero difficile trovare le parole per descrivere uno scenario così raro. Pura emozione. Non a caso da qui parte la “Via dell’amore”: un percorso tagliato nella roccia, di facilissima percorribilità, che collega questo borgo con Riomaggiore.
Maggiori informazioni: Le 5 Terre , Parco nazionale 5 terre